I GIOVANI DI MUTUOBARE E LE RELAZIONI
Durante l’ultima giornata di attività con i giovani di Mutuobare, a grande richiesta, è tornata a collaborare con il team Lucy Runji Nyaga, l’infermiera psichiatrica dell’ospedale di Embu che aveva aperto il primo seminario affrontando l’argomento della salute mentale e delle dipendenze (leggi l’articolo sulla prima giornata). Questa volta, l’argomento trattato ha riguardato le relazioni e l’educazione sessuale, tematica più volte indicata dai giovani come interessante.
Lucy ha iniziato il suo intervento con un’attività nella quale i ragazzi sono stati da subito coinvolti, ossia a rappresentare una situazione comune: ci troviamo in un bar, c’è un gruppo di ragazze che bevono e ballano, una di loro viene “abbordata” da un ragazzo. Da qui Lucy è partita con una serie di argomenti, tra cui le differenze che ci sono tra maschi e femmine (a livello anatomico e non) e i diversi tipi di approccio che si possono mettere in pratica quando un ragazzo e una ragazza si incontrano per la prima volta. Il suo modo di tenere alta l’attenzione, come già avvenuto nel primo incontro, è caratterizzato dal coinvolgimento della sua platea con domande, a volte molto scomode, a cui i giovani devono rispondere davanti a tutti anche se questa volta l’argomento è percepito maggiormente come un tabù rispetto ad altri.
Durante la mattinata si è parlato anche delle caratteristiche che dovrebbe avere una relazione sana con il proprio partner, caratterizzata da rispetto, collaborazione e responsabilità; in alcuni momenti Lucy ha fatto quasi delle “raccomandazioni”, apparentemente scontate, ma che in un momento in cui il problema del sesso non protetto e delle gravidanze precoci è sempre più grave, forse poi scontate non lo sono così tanto.
Un’ultima parte del suo intervento è stato dedicato alle domande da parte dei giovani: per organizzare al meglio questo momento, il team ha messo a disposizione una “secret box”, in cui i ragazzi potevano scrivere in maniera anonima i loro dubbi e le loro richieste anche su un argomento così privato. In questo modo c’è stata occasione per approfondire o affrontare temi che durante la mattinata non erano stati approfonditi a sufficienza.
La richiesta di analizzare l’argomento arrivata direttamente dai giovani e l’intervento di un’esperta molto valida, ha dato l’opportunità al team di aggiungere al calendario un incontro non previsto, per poter dare spazio a dubbi, perplessità, paure, su un tema di cui si parla poco, ma che è indubbiamente molto rilevante. Anche questo è empowerment di comunità.
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