Il Baraza, l’importanza dello spazio sociale
Dopo mesi di attenta pianificazione, i/le volontari/e e i colleghi keniani hanno iniziato il processo di socializzazione e condivisione del nuovo progetto “Autosufficienza idrica per combattere la fame nella popolazione scolastica infantile del Mbeere South” (Water self-sufficiency to fight hunger in the child school population of Mbeere South) con la comunità dei wards di Mavuria e Kiambere.
I primi incontri sono stati destinati a parroci e sacerdoti delle parrocchie di Iriamurai e Mutuobare e ai chief e agli assistant chief di Mavuria e Kiambere ward, al fine di mobilitare la comunità locale e renderla partecipe – attraverso la socializzazione del progetto – nell’identificazione dei beneficiari. Di fatto, una delle attività principali del progetto è la consegna di 150 cisterne per la raccolta dell’acqua piovana a 150 famiglie. E, per individuare le 150 famiglie, il team ha deciso di affidarsi alla comunità, certo che nessuno possa comprendere meglio i bisogni del singolo di coloro che gli sono vicini.
Per coinvolgere quante più persone nella decisione, il team ha proposto agli stakeholders sopra citati che venissero indetti dei baraza.
Che cos’è un baraza?
Il baraza è un incontro comunitario, spesso guidato da un capo villaggio o da un leader locale. I baraza possono anche essere definiti luoghi pubblici o semi-pubblici in cui le persone si incontrano per chiacchierare, comunicare, litigare, negoziare, osservare ed è una parola swahili comunemente usata nell’Africa orientale.
Sedersi in un baraza offre anche, a coloro che sono esterni alla comunità, l’opportunità di vivere la vita quotidiana nella sua forma più locale.
Chi partecipa al baraza?
I baraza sono aperti all’intera comunità, chiunque ne abbia interesse può partecipare.
Nel caso di questo progetto, i baraza sono stati indetti, con date differenti, in 16 villaggi. Conseguentemente, sono state mobilitate 16 comunità con un indice di partecipazione fra le 60 e le 100 persone per incontro.
Cosa succede durante un baraza?
Quando viene indetto un baraza, è tendenzialmente chiaro a tutti e tutte l’oggetto dell’incontro.
Il baraza viene facilitato da una o due persone, per moderare gli interventi dei presenti.
C’è sempre un momento di preghiera, all’inizio e alle fine di ogni incontro.
Dopo le preghiere iniziali, viene esposto l’oggetto dell’incontro e si inizia, dando voce ai presenti, il baraza nella sua forma più pura: comunicazione, ascolto, litigi, domande e risposte, ecc.
Il baraza termina solo quando i presenti sentono di appartenere alla decisione presa, quando il senso comune prevale sul senso individuale; quando, benché a volte si debba scendere a compromessi con i propri bisogni, lo spazio sociale ne giova e, conseguentemente, ne giova anche il singolo.
Com’è andata?
Il team, coadiuvato dai chief e dagli assistant chief, dopo le preghiere e una breve presentazione dell’ACCRI, della Caritas e del progetto, ha richiesto ai presenti di identificare coloro che, all’interno della comunità, fossero idonei a ricevere le cisterne per l’acqua (si parla di idoneità perché il team ha adottato alcuni criteri di partenza: la disponibilità a pagare un contributo, non essere stati beneficiari di altri progetti, non avere altre cisterne per l’acqua a casa, la volontà di lavorare in un gruppo, ecc).
La discussione successiva all’esplicitazione dei criteri è sempre stata molto accesa, con domande, chiarimenti, discussioni, approfondimenti, ecc.
La comunità, però, è sempre riuscita, con differenti metodologie e strategie, ad individuare coloro che avrebbero dovuto beneficiare del progetto.
In conclusione…
Ogni baraza è una realtà a sé stante ed è difficile uniformare tutti gli incontri e le metodologie che si possono incontrare nei differenti meeting comunitari. Tuttavia, c’è un filo rosso che li unisce: il baraza è uno spazio sociale, dove il singolo e la comunità diventano indissolubili, dove il senso di appartenenza esiste ed è in uno stato permanente, dove sfumano i confini di dove inizia uno e finisce l’altro, dove la decisione è condivisa e il senso è comune, nonostante l’individualità dei presenti.
P.s. Puoi contribuire alla realizzazione dei progetti con una donazione e con i REGALI SOLIDALI!
Vai alla pagina del progetto in Kenya.
One Response
Grazie Accri per averci resi partecipi di una esperiena/metodologia di partecipazione di alto valore educativo anche per tutti noi. Ci aiuta inoltre a conoscere i valori racchiusi in culture diverse dalle nostre.
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