Il role-playing: un nuovo strumento
Dopo gli incontri di giugno, il team ACCRI-Caritas Embu ha iniziato a pianificare e implementare i training con i 10 gruppi del progetto Water in the schools 2 (abbreviazione del nome del progetto “Autosufficienza idrica per combattere la fame nella popolazione scolastica infantile del Mbeere South” – Water self-sufficiency to fight hunger in the child school population of Mbeere South).
Al fine di rendere i training meno frontali e più interattivi, Desderio e Giulia hanno pensato di pianificare i training adottando un nuovo strumento: il role-playing.
Il gioco di ruolo o role-playing è il cambiamento del proprio comportamento per assumere un ruolo, sia inconsciamente per riempire un ruolo sociale, sia consapevolmente per recitare un ruolo adottato. Mentre l’Oxford English Dictionary offre una definizione di gioco di ruolo come “il cambiamento del proprio comportamento per adempiere a un ruolo sociale”, nel campo della psicologia, il termine è usato più liberamente in quattro sensi:
- Per riferirsi all’interpretazione di ruoli in generale, come in un contesto teatrale o educativo;
- Per riferirsi all’assunzione del ruolo di un personaggio o di una persona e alla sua recitazione con un partner che interpreta il ruolo di qualcun altro, spesso coinvolgendo diversi generi di pratica;
- Per riferirsi a un’ampia gamma di giochi, tra cui videogiochi di ruolo, giochi per corrispondenza e altro ancora;
- Per riferirsi specificatamente ai giochi di ruolo.
Il community team si è spesso avvalso del role-playing al fine di veicolare messaggi importanti durante i training riguardanti la leadership, la comunicazione e il record keeping.
Tale strumento ha permesso al team di stimolare l’attenzione e la partecipazione dei presenti e di far comprendere meglio, tramite l’esperienza diretta, le tematiche discusse.
Qui di seguito, vengono riportati i role-plays eseguiti:
Training on leadership: role-play sulla dittatura e la democrazia
Il gruppo viene diviso in 2 sottogruppi. A ogni gruppo viene data una scena da interpretare. Il primo gruppo deve rispondere ad uno dei membri, un dittatore che vuole imporre il suo pensiero senza sentire le ragioni degli altri membri del gruppo. Il secondo gruppo deve rispondere ad uno dei membri, una persona disponibile al confronto e al dialogo, eventualmente disposto anche a cambiare opinione di fronte alle ragioni altrui. Il gioco incoraggia i partecipanti a ragionare sull’importanza di avere un leader capace di ascoltare e comunicare in maniera aperta e pacifica con coloro che lo hanno eletto.
A seguito di tale role play sono state indette le elezioni nei gruppi del community team.
Training on communication, decision making and conflict revolution: il gioco della palla
Si utilizza una pallina che i partecipanti possano utilizzare per questo gioco di ruolo. Tutti i partecipanti dovrebbero prendere parte a questo gioco di ruolo. Tutti i partecipanti stanno insieme in cerchio o in fila. Si riferisce ai partecipanti che possono parlare solo quando hanno la palla in mano, altrimenti devono rimanere in silenzio e ascoltare ciò che viene detto. Quando un individuo ha finito di parlare può passare la palla sia a qualcuno che chiede la parola con la mano alzata, sia a qualcun altro (eventualmente qualcuno che vedono poco attivo durante l’incontro).
Dopo l’esercizio, il team ha chiesto ai partecipanti come si sono sentiti a tenere l’oggetto, a riceverlo non richiesto e a riceverlo quando richiesto. La quasi totalità dei membri dei gruppi hanno riferito che il gioco incoraggia un atteggiamento di ascolto; consente ai membri più silenziosi di un gruppo l’opportunità di parlare. Una volta apprese le procedure e diventate automatiche, molti gruppi lo hanno trovato un modo molto utile per organizzare discussioni.
Training on record keeping: telefono senza fili
Il telefono senza fili è un gioco classico che si presta ai piccoli spazi. Si può giocare sia in casa che all’aperto, non serve nulla di particolare ed è molto utile quando si vuole creare un momento di tranquillità. Si tratta infatti di un gioco molto silenzioso, in cui le persone si siedono in cerchio o in fila e cercano di ascoltare. Il primo giocatore sussurra una frase all’orecchio del giocatore alla sua sinistra/destra. A turno, il secondo giocatore sussurra la parola al giocatore alla sua sinistra/destra, e così via fino all’ultimo giocatore. L’ultimo giocatore ripete la frase ad alta voce.
La speranza è che quanto detto ad alta voce dall’ultimo giocatore sia molto diverso da quanto sussurrato in partenza. Questo susseguirsi di errori di interpretazione fa ridere, ma fa anche capire l’importanza della tenuta dei registri per fornire informazioni vere e affidabili. Dopo la partita, infatti, il team ha consegnato alle persone una lettera con lo stesso messaggio utilizzato durante il gioco di ruolo, senza alterazioni e questo ha veicolato meglio le informazioni fornite dall’operatore Caritas durante il training.
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