Raccolta differenziata in Kenya
Durante la preparazione della fase 2 delle attività con i giovani, il nostro team a Iriamurai ha incontrato diverse autorità del Ministero presenti sul territorio, alcuni dei quali sono coinvolti attivamente con i giovani. Tra questi Mr. Murithi, capo del Dipartimento dell’ambiente di Kiritiri.
Oltre a mettere a disposizione la sua competenza e il suo appoggio al lavoro di ACCRI, è stato interessante confrontarsi con lui sulle differenze relative ai problemi ambientali che ci sono tra Italia e Kenya; due mondi così diversi anche da questo punto di vista. La tematica della raccolta differenziata, ad esempio, è uno di questi. A Kiritiri (il villaggio-mercato più vicino alla parrocchia di Iriamurai) si è tentato di installare i bidoni per la raccolta differenziata di carta, plastica e vetro in zone strategiche e nei centri più importanti. Il loro utilizzo, però, è stato da sempre non compreso e realizzato in modo errato: non solo non rispettando la separazione dei rifiuti nei rispettivi bidoni, ma anche vandalizzando le strutture. I rifiuti, quindi, vengono raccolti in maniera casuale per poi essere bruciati: ciò che non può essere bruciato (come il vetro) viene sotterrato. Secondo Mr. Murithi il problema è la mancanza di informazione e di consapevolezza delle persone, aggravata dal fatto che il Ministero non può contare su un numero adeguato di personale che si occupi di questa attività.
Anche per queste ragioni, come è stato fatto nella prima fase di attività, la sensibilizzazione dei giovani sulle tematiche ambientali sarà un punto cardine della seconda fase che sarà avviata a breve.
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