Un nome… IL nome!

Un nome… IL nome!

La volontaria internazionale in Ciad Martina Lusi ci racconta un aspetto molto significativo della sua presenza:

Mi sono accorta subito che, qui in Ciad, una persona bianca non passa inosservata. Alternativamente sono stata definita “l’étrangère” (la straniera), “nasara” (persona dalla pelle bianca) e “ma sœur” (sorella, suora), sulla base di quello che di me si nota al primissimo impatto e del ruolo che mi si attribuisce. Poco importa, spesso, rispondere agli urli per strada che non sono suora o che non mi chiamo Nasara, ma Martina.

All’interno del giro di conoscenze più ristretto, sia in senso lavorativo che quotidiano, però, fin da subito, è gravitata su di me la necessità di nominarmi con un nome locale, forti del battesimo della mia collega Elisa come Remadji (“Benvenuta”) in lingua Ngambay. Così, rapidamente, sono stata nominata Madjire, prima in maniera informale, come proposta, mentre poi il nome ha iniziato a circolare fra i conoscenti e, infine, nel corso della prima messa domenicale a Gagal, in occasione della presentazione alla comunità, il parroco l’ha reso ufficiale.

Seppur il significato cambi leggermente in base alla persona con cui si sta parlando, si può dire che Madjire sia qualcuno che porta qualcosa di buono. In questo senso, direi che è proprio quello che mi auguro di essere e di riuscire a fare nel corso del mio servizio in Ciad.

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