Fiume Tana: la potenza della natura
Con i suoi circa 1000 km, il Tana è il fiume più lungo del Paese. Nasce sui monti Aberdare, catena montuosa di origine vulcanica che si estende a nord di Nairobi, per poi scorrere sul lato meridionale del Monte Kenya (5199mt), vetta più alta del Kenya e seconda del continente dopo il Kilimanjaro (5895mt), ed infine tuffarsi nell’Oceano Indiano nella baia di Ungwana.
La potenza del fiume Tana ha permesso la costruzione delle famose 7 Forks Falls, grandi dighe utilizzate a scopo agricolo e per la produzione di energia idroelettrica. Il bacino del fiume Tana infatti gioca un ruolo di vitale importanza per l’economia del Kenya, fornendo il’80% dell’acqua potabile di Nairobi e ben il 70% dell’energia idroelettrica dell’intero paese.
La zona del Tana attrae inoltre l’interesse della comunità scientifica per diverse ragioni. Innanzitutto, contiene ben 15 Key Biodiversity Areas (KBAs)[1], zone che sono considerate le più importanti al mondo per la sopravvivenza delle specie animali e vegetali. In secondo luogo, il bacino del Tana è stato designato come Ramsar wetland, zona umida di importanza internazionale riconosciuta tale dalla Convenzione Ramsar dell’UNESCO[2]. Infine, il fiume si trova fra due zone considerate prioritarie anche dal WWF[3], la East African Acacia Savannas e la East African Coastal Forest.
Purtroppo, come accade a moltissime altre meraviglie del nostro pianeta, anche il fiume Tana non è esente dalle catastrofi ambientali che sono diretta conseguenza del cambiamento climatico: si alternano gravissimi periodi di siccità a inondazioni ogni anno più potenti che devastano ecosistemi ambientali, sociali ed umani. Innumerevoli le persone che sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni e che hanno visto andare distrutto l’allevamento e l’agricoltura di cui vivevano, come denunciato dalla Kenya Red Cross in svariati reportage di Al Jazeera.
Noi volontari/e abbiamo avuto la splendida e unica occasione di godere della bellezza del Tana facendo rafting lungo il suo corso d’acqua: oltre l’adrenalina delle rapide, abbiamo potuto osservare uccelli, animali, alberi e piante mai visti prima ed essere così spettatori di questo spettacolo che è la Natura in Kenya.
[1] La classificazione delle Key Biodiversity Areas (KBA) è riportata dal World Database of Key Biodiversity Areas a cura della KBA Partnership, che raccoglie una dozzina di enti di ricerca ambientale e scientifica. Il KBA Programme si prefigge l’obiettivo della tutela delle zone identificate a fronte dell’intensificarsi delle conseguenze del cambiamento climatico. Fonte: www.keybiodiversityareas.org.
[2] La Convenzione Ramsar (1971), sottoscritta da più di 150 paesi e con quasi 200 zone umide individuate nel mondo, rappresenta ancora oggi l’unico trattato per la tutela delle zone umide. Fonti:
https://www.ramsar.org/
https://it.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_Ramsar
[3] https://www.worldwildlife.org/places
Puoi contribuire alla realizzazione dei progetti con una donazione e con i REGALI SOLIDALI!
Vai alla pagina del progetto in Kenya.